Nel 2024, l’esplorazione spaziale vivrà un momento di grande rinnovamento con una serie di missioni mirate sia alla Luna che a Marte. La NASA, al centro di queste iniziative, sta spingendo per realizzare il suo ambizioso programma Artemis, che ha come obiettivo non solo il ritorno dell’uomo sulla Luna, ma anche la preparazione per future missioni marziane.

La missione Artemis II, prevista per novembre 2024, segnerà un passo significativo in questa direzione. Sarà la prima volta, da Apollo 17 nel 1972, che una navicella con astronauti lascerà l’orbita terrestre bassa. Questa missione prevede un sorvolo lunare con ritorno sulla Terra di una navicella Orion con equipaggio. È interessante notare che la NASA ha già identificato 13 regioni vicino al Polo Sud lunare come siti di atterraggio per la successiva missione Artemis III. Queste regioni sono considerate di particolare interesse per la realizzazione di un avamposto permanente sulla Luna, che potrebbe fungere da base per future missioni su Marte e per lo sviluppo di un’economia lunare extra-terrestre.
Uno degli aspetti più innovativi del programma Artemis riguarda le nuove tute spaziali, progettate per offrire maggiore flessibilità e protezione in ambienti ostili. Queste tute, presentate nel marzo 2023, sono dotate di luci sull’elmetto per esplorazioni notturne, uno zaino con sistema di sopravvivenza, stivali isolati per il gelido suolo lunare e giunture flessibili per una maggiore mobilità. La nuova tuta si chiama AxEMU (Axiom Extravehicular Mobility Unit) e fa parte di un contratto multimilionario tra la NASA e le aziende Axiom Space e Collins Aerospace.
Oltre alla tecnologia hardware, la preparazione degli astronauti sta subendo importanti cambiamenti. Gli astronauti del futuro dovranno essere in grado di svolgere compiti complessi come indagini geologiche, recupero di campioni e raccolta dati. Il corso Pangaea dell’European Space Agency, iniziato nel 2016, sta formando una nuova generazione di esploratori spaziali che combinano competenze ingegneristiche con conoscenze geologiche, essenziali per le missioni su Luna e Marte. Tra i partecipanti a questo programma figurano astronauti noti come Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.
Questo è un periodo entusiasmante per l’esplorazione spaziale, con la Luna e Marte che non sono mai stati così vicini. Le missioni previste nel 2024 rappresentano non solo un ritorno alle nostre radici lunari, ma anche un trampolino verso obiettivi ancora più ambiziosi nello spazio profondo. Questi sviluppi aprono la strada a nuove scoperte scientifiche e a un’era di esplorazione spaziale più avanzata e interconnessa.

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