Ricordi il “poke”? Quel piccolo e ambiguo cenno virtuale che ha caratterizzato i primi anni di Facebook è tornato alla ribalta. Sebbene non sia mai tecnicamente scomparso, Meta ha deciso di spolverare questa funzione storica, rendendola di nuovo protagonista. La mossa arriva dopo un’inaspettata riscoperta del poke da parte degli utenti più giovani, spingendo l’azienda a scommettere ancora una volta su di essa.

Perché il Poke è di Nuovo Importante?
Il poke, che potremmo tradurre come “fare un cenno” o “dare un colpetto”, è sempre stato avvolto da un alone di mistero: un saluto? Un modo per flirtare? Una semplice seccatura? Facebook non ha mai dato una definizione precisa, lasciando l’interpretazione agli utenti. Oggi, però, il suo ritorno ha uno scopo molto più chiaro: aumentare il coinvolgimento, soprattutto tra i più giovani.
Meta ha notato un picco di 13 volte nell’uso dei poke dopo aver semplicemente reso la funzione più facile da trovare tramite la ricerca. Questo dato ha convinto l’azienda a fare un passo ulteriore, introducendo un pulsante dedicato direttamente sui profili e una pagina apposita (facebook.com/pokes
) dove tenere il conto dei “poke” scambiati con gli amici. Più poke ci si scambia, più si sbloccano icone speciali, come fiamme o altri simboli, un meccanismo che strizza l’occhio alle “streak” di altre piattaforme come Snapchat.
Una Strategia tra Gamification e Polemiche
L’obiettivo è chiaro: inserire elementi di gioco (gamification) per rendere l’esperienza più “appiccicosa” e incentivare interazioni costanti. È una tattica ben nota nel mondo dei social, ma non priva di controversie. Le “streak”, per esempio, sono state oggetto di analisi per la loro capacità di creare una sorta di dipendenza, spingendo gli utenti a mantenere attiva la “striscia” di interazioni per non perdere i progressi.
Come evidenziato da una ricerca di Jon Haidt, autore di “The Anxious Generation”, documenti interni di altre piattaforme social hanno mostrato come le aziende fossero consapevoli da anni della natura assuefacente di queste meccaniche. Reintroducendo il conteggio dei poke in modo così prominente, Facebook sta chiaramente tentando di cavalcare la stessa onda per trattenere una fascia demografica, quella della Generazione Z, che da tempo mostra segni di allontanamento dalla piattaforma, specialmente in mercati chiave come gli Stati Uniti.
Il poke potrebbe non diventare mai un fenomeno come le streak, ma il suo rilancio è un segnale inequivocabile della strategia di Meta per rimanere rilevante. Resta da vedere se questa mossa basterà a riconquistare il cuore dei più giovani o se resterà solo un nostalgico tuffo nel passato.

Angela Buonomo è una content writer appassionata di attualità, innovazione e cultura digitale. Laureata in Comunicazione, unisce precisione giornalistica e curiosità creativa per raccontare le notizie con uno stile chiaro e coinvolgente. Ama scoprire le tendenze del web, esplorare le novità tecnologiche e condividere curiosità che stimolano il pensiero critico e la voglia di approfondire. Sul nostro sito, firma articoli che informano, sorprendono e semplificano anche i temi più complessi.