Mentre gli italiani sono distratti dai Mondiali, il Governo, e nello specifico il ministero dei Beni Culturali Dario Franceschini ne approfitta per firmare un decreto che aggiorna le tariffe per l’equo compenso.
Un decreto che negli scorsi mesi ha destato molti problemi, e dato adito a una serie di polemiche infuocate. In poche parole, quando acquistiamo un dispositivo dotato di una memoria digitale, una piccola parte dei nostri soldi vengono versati alla Siae per quella che viene chiamata copia privata. Si tratta di una tassa che venne introdotta nel 2003 dopo una direttiva europea, che però avrebbe dovuto essere aggiornata ogni 3 anni. Ma il governo Monti non ha provveduto a tale aggiornamento, così Franceschini non ha avuto altro rimedio. Così, per i prossimi 3 anni quando acquisteremo un tablet o uno smartphone, pagheremo dai 3 ai 4,80 euro in più per il diritto d’autore contro gli 0,9 cent previsti fino a ieri per i telefonini. Si tratta di un aumento di circa il 500%.

