Quando il cittadino spagnolo Mario Costeja Gonzales aveva citato il motore di ricerca più grande del mondo perchè tra i suoi risultati compariva il suo nome associato a un pignoramento avvenuto 16 anni prima, e la Corte Europea chiamata ad esprimersi a riguardo aveva ordinato alla compagnia americana di rimuovere i dati, era chiaro che si sarebbe fatta storia.
E infatti quel caso è stato l’inizio di molte altre istanze presentate a Google da cittadini che si sentono lesi nella propria privacy quando il loro nome è inserito nel motore di ricerca. Google è responsabile di tutti i dati personali che contengono le pagine che lui riesce a rintracciare.
A Mountain View non si nasconde il disappunto, ma si ci sta mobilitando per creare uno strumento apposito che riesca a ridare alle persone interessate il loro diritto all’oblio: tutte le richieste pervenute dovranno essere analizzate, e se considerate fondate e motivate, si dovrà procedere a eliminare ogni traccia dei soggetti che ne hanno fatto richiesta.

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