Ictus provocati da aritmia silenziosa, un sensore per individarli

Gli ictus, e in particolare le malattie cardiovascolari, sono la principale causa di mortalità: in Italia si verifica un ictus ogni 3 minuti e solo il 25% dei colpiti riesce a guarire completamente.

Una soluzione rivoluzionaria arriverebbe da uno studio dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, insieme al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico della Capitale e a 55 centri in Europa, Canada e Usa, che propone un sensore da applicare sottopelle, che riuscirebbe a registrare le aritmie silenziose e quindi a prevenire un buon numeri di ictus.

Molti ictus, quelli che apparentemente sono senza causa, sono causati da aritmie “invisibili”, dette ‘parossistiche’ perché si risolvono spontaneamente e sono senza sintomi.

Pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’, lo studio rappresenta la più grossa sperimentazione clinica a livello globale su questo fronte ed è stato condotto da Tommaso Sanna, cardiologo e Vincenzo Di Lazzaro, neurologo.

Il microdispositivo, più piccolo di una ‘pennetta’ Usb, per la registrazione continua dell’attività cardiaca, sarebbe impiantato sottocute in anestesia locale: quando si accende una spia rossa bisogna recarsi in ospedale, per salvarsi la vita.

 

Ictus provocati da aritmia silenziosa, un sensore per individarli

By Angela Buonuomo

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