Encefalopatia spongiforme bovina, meglio nota come sindrome della “Mucca Pazza”: solo il nome riporta alla mente la psicosi collettiva di qualche anno fa, quando sulle tavole di mezzo mondo si aveva paura a mettere la carne bovina, per paura di essere contagiati da questa misteriosa ma mortale malattia.
Per la prima volta, dopo che fu chiuso il caso, un gruppo di scienziati dell’Istituto neurologico Carlo Besta, assieme a quelli dell’University of Texas Health Science Center di Houston, hanno ripreso gli esperimenti e hano addirittura ideato un test per la diagnosi del morbo della “mucca pazza”, la variante umana della patologia di Creutzfeldt-Jakob.
E di certo non è una scoperta da poco: finora la patologia poteva essere scoperta solo analizzando il tessuto celebrale del contagiato, dopo il suo decesso.
E gli studiosi si dicono ottimisti sulle altre malattie che il test potrebbe aiutare a diagnosticare, come ad esempio Alzheimer, il Parkinson o le demenze frontotemporali.
Se cosi fosse, sarebbe un bel passo aavnti nella diagnosi di tutte le malattie neuro-degenerative.

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