Il Tribunale di Roma, è stato chiamato ad esprimere un giudizio in merito ad un caso che vede come protagonista una prostituta nigeriana, la quale aveva minacciato via sms un cliente che le doveva dare dei soldi, un importo di circa 100 euro, pattuiti in cambio di una prestazione sessuale.
Ebbene, il Tribunale ha condannato la donna a 4 mesi di reclusione, riqualificando, tra l’altro, il reato contestato da estorsione in violenza privata. Secondo l’orientamento consolidato, il rifiuto del cliente nel pagare le 100 euro è un atto consentito, in quanto effettivamente non esiste alcuna forma di tutela per ottenere il compenso non essendo proprio riconosciuto il diritto di pretendere un pagamento. Ma il Tribunale di Roma, dopo un’attenta analisi del caso e sul fenomeno della prostituzione nel nostro Paese e anche nel resto d’Europa, ha riconosciuto tale diritto alla prostituta. Dunque, decade il reato di estorsione, proprio perché il profitto della prostituta è giusto.

