Una nuova, affascinante scoperta su Marte sta incuriosendo la comunità scientifica internazionale. Il rover Perseverance della NASA, attualmente in missione all’interno del cratere Jezero, ha individuato una struttura rocciosa inedita soprannominata “Baia di San Paolo”. La particolarità? Si tratta di una roccia composta da centinaia di piccole sfere grigio scuro, un fenomeno raramente osservato sul Pianeta Rosso.

Un’anomalia geologica marziana
La misteriosa formazione è stata scoperta ai piedi del picco Witch Hazel, lungo il bordo del cratere Jezero. La roccia presenta una struttura sferica chiamata “botrioidale”, ben nota sulla Terra, dove si forma attraverso processi idrotermali o in ambienti acquosi. Tuttavia, su Marte, l’origine di queste sfere è ancora tutta da chiarire.
Gli scienziati ipotizzano che possano essersi formate a seguito di:
- Raffreddamento rapido di lava fusa, possibilmente generata da impatti meteoritici
- Attività vulcanica antica
- Interazioni con l’acqua, come già avvenuto per le famose “mirtilli” marziani, piccole sferule ricche di ematite scoperte anni fa
Una roccia fuori posto?
Secondo gli esperti del team Perseverance, la Baia di San Paolo potrebbe essere una “roccia erratica”, ovvero una formazione che non si è originata nel luogo in cui è stata trovata, ma potrebbe essersi spostata nel tempo, magari a causa di processi erosivi o impatti.
A complicare le analisi è proprio l’incertezza sulla sua provenienza: non potendo collegarla con certezza a un contesto geologico preciso, è difficile ricostruire il suo passato e i processi che l’hanno generata.
I prossimi passi del rover Perseverance
Dalle osservazioni satellitari effettuate in orbita, i ricercatori hanno identificato uno strato di roccia scura nelle vicinanze, che potrebbe essere la “casa madre” della Baia di San Paolo. Per questo, il team della NASA ha annunciato che concentrerà nuove analisi e campionamenti in quell’area, alla ricerca di indizi più precisi sulla storia geologica del cratere Jezero.
Marte continua a stupire
Questa scoperta dimostra ancora una volta quanto Marte sia un pianeta ricco di sorprese. Ogni nuova anomalia geologica scoperta dal rover Perseverance non solo aggiunge dettagli alla storia del pianeta, ma apre nuove domande sul suo passato idrologico e vulcanico — elementi chiave per capire se il Pianeta Rosso abbia mai ospitato forme di vita.