Ennesimo caso di malasanità?
Saranno gli inquirenti a stabilire se ci sono responsabili e in quale misura dovranno pagare, ma quel che è certo è che un neonato di soli 20 giorni è morto nelle scorse ore di polmonite, un’infezione grave, certo, ma curabile con la giusta terapia farmacologica.
Il piccolo, di nome Giacinto, era stato visitato per forti attacchi di tosse e svenimenti, lo scorso 31 gennaio.
I medici però gli hanno prescritto soltanto un aerosol e lo hanno dimesso: sul referto medico c’è scritto “rinite” e si raccomandano “lavaggi nasali, aerosol, umidificazione dell’ambiente, pasti frequenti e frazionati” con un controllo del medico curante “entro le prossime 48 ore”.
Un diagnosi lieve, che però è costata la vita al neonato, che nel giro di poche ore si è aggravato e si è spento.
È stata poi l’autopsia, disposta dopo il suo tragico decesso, a stabilire che il piccolo è stato colpito da una broncopolmonite “ab ingestis” provocata da un virus entrato nei bronchi assieme a una piccola quantità di latte andato probabilmente “di traverso” durante una poppata.
“Stava male e così l’abbiamo portato al pronto soccorso. L’hanno visitato e poi dimesso prescrivendo l’aeresol. Abbiamo fatto tutto ciò che ci è stato detto ma la mattina del 2 febbraio nostro figlio ha girato gli occhi, ha perso i sensi. Abbiamo chiamato il 118: i medici hanno cercato di rianimarlo per quasi un’ora. Poi l’hanno portato in ospedale, ma quando siamo arrivati ci hanno detto che Giacinto non ce l’aveva fatta. Ora continuiamo a guardare le sue foto: è tutto ciò che ci rimane di lui“, hanno raccontato i genitori a Il Corriere della Sera.
Intanto la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti.
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