L’ultimo film di Netflix è brutale e mostra la crudeltà e l’assurdità della guerra in modo molto eloquente.
L’ultimo adattamento del romanzo contro la guerra di Erich Maria Remarque “In the West Without Change” (Niente di nuovo sul fronte occidentale) di Edward Berger è arrivato su Netflix.

Il film è un’ottima ricostruzione, ma allo stesso tempo terrorizza per la crudeltà di molte scene e la spietatezza del suo messaggio, rivelando l’assoluta idiozia della guerra e la portata della crudeltà di cui è capace l’uomo.
L’azione del film, terzo adattamento di questo romanzo, dopo i film del 1930 e del 1979, è una storia sul destino in tempo di guerra di Paul Baumer, un ragazzo di una città del nord della Germania e di alcuni suoi compagni di scuola. Mossi dallo spirito patriottico, si offrono volontari per l’esercito e vanno dritti al fronte occidentale.
La trama cruda
Il primo doloroso scontro con la brutale realtà della guerra di trincea avviene prima che arrivino sulla linea di battaglia: i giovani volontari vengono sbalzati fuori dal camion da un medico di guardia con un grembiule macchiato di sangue. Cominciano a capire che non sarà come nei discorsi infuocati dei propagandisti di guerra. E che probabilmente non torneranno vivi da lì.
E poi inizia una cavalcata di oltre due ore di orrori di guerra, immagini brutali e scene macabre.
Già dopo il primo attacco, Baumer, inviato a ripulire i cadaveri, ritrova il cadavere di un suo amico: con una gamba mozzata, la testa lacerata, gli occhi aperti e sporgenti. Durante la ricerca dei soldati scomparsi, la squadra di Baumer trova tracce di un’esplosione di mortaio di grosso calibro, un cadavere innaturalmente piegato, mutilato, seminudo, appeso in alto su un ramo di un albero.
“E’ stato strappato dall’uniforme” spiega uno dei soldati.
Ma questa non è la fine, perché ci sono carri armati micidiali che devastano i cannoni e le mitragliatrici. Coloro che sopravvivono perdono la testa per il terrore.