La situazione economica dell’Italia è a dir poco critica e solo nella giornata di ieri l’agenzia Fitch ha tagliato il nostro rating: i nostri titoli di stato sono solo a un gradino dall’essere considerati “spazzatura”.
Ma la crisi sta in realtà travolgendo il mondo intero, ed anche economie fortissime come quella americana si ritrovano a fare i conti con crolli ancora più ingenti di quelli previsti.
Secondo quanto indicato dal Dipartimento del Commercio, che ha diffuso la prima lettura, il Prodotto Interno Lordo americano ha registrato nel primo trimestre dell’anno una contrazione del 4,8% rispetto ad attese per una contrazione del 3,5%.

Oltre al PIL sono crollate anche le spese personali, giù del 7,6% contro il -3,6% previsto.
Gli investimenti aziendali sono a loro volta precipitati: la spesa in impianti è scesa del 10% e quella in attrezzature del 15 per cento. Le costruzioni residenziali, incoraggiate da bassi tassi di interesse, sono ancora aumentate, al passo del 21 per cento. In calo invece l’export, dell’8,7%, e l’import, del 15,3 per cento.
Il dato riflette i primi effetti del coronavirus, che si è iniziato a far sentire con tutta la sua forza in marzo.
Le previsioni sono per un secondo trimestre nero, con un calo del Pil fino al 30%.

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