“Gli strumenti forniti dalla biorobotica possono consentire di dotare la protesi di un sistema di movimento e di un sistema di sensorizzazione accurati. L’obiettivo è rendere il funzionamento della protesi il più vicino possibile rispetto a quello dell’organo naturale. La possibilità di controllare la protesi tramite il pensiero e gli stimoli nervosi, garantendo alla persona che la indossa il piacere sessuale, grazie al sistema di sensorizzazione, rendono questo sistema particolarmente innovativo rispetto alle soluzioni attuali”.
Sono state queste le parole pronunciate dai tre progettisti e dottorandi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che proprio ieri, martedì 21 Aprile, hanno presentato il loro progetto denominato “Robot Penis”. Si tratta nello specifico di una protesi robotica del pene che potrebbe sostituire appunto l’organo riproduttivo maschile che costituisce l’ultimo tratto delle vie urinarie.
Una speciale protesi in grado di far provare all’uomo, al quale verrà trapiantato, ogni sensazione simile a quella che prova un “normale uomo” con il proprio organo riproduttivo, tra questi anche quello che è il piacere sessuale. Il progetto è stato presentato da Sergio Tarantino, Alessandro Diodato e Anrea Cafarelli in occasione del corso “High-tech business venturing”.

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