Proposta di legge bipartisan per regolamentare la prostituzione

Zone delle città abilitate alla prostituzione, scelte dai Comuni, con la possibilità di esercitare in casa, contribuendo alle tasse, diritto di controlli sanitari per i sex workers e obbligo del profilattico per i clienti.

Questa la proposta di legge della senatrice del Pd e vicepresidente della Commissione Lavoro, Maria Spilabotte, supportata da 25 parlamentari. Inoltre, circa 70 parlamentari hanno presentato o appoggiato proposte analoghe.

La proposta di legge è sostenuta da un vasto arco di partiti, dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia.

Mercoledì 8 aprile presso la Sala Aldo Moro di Montecitorio, si è tenuto un convegno denominato “Prostituzione tra diritto penale e tabù”.

Spilabotte ha dichiarato “al mio ingresso in Senato, sono alla prima legislatura, un giornalista mi chiese a cosa volevo lavorare e io ho risposto: regolamentare il lavoro dei sex worker, per restituire insieme dignità, diritti e doveri a chi sceglie liberamente di prestare servizi sessuali”.

La senatrice ha poi continuato: “ho messo a punto il mio disegno di legge attraverso il confronto con chi vive il fenomeno sulla sua pelle, con le associazioni di settore e anche con i clienti. Il punto di partenza è il contrasto alla tratta, allo sfruttamento degli esseri umani, alla prostituzione minorile e agli affari dei 60 cartelli malavitosi che in Italia proliferano sull’ambiguità di ciò che non è né vietato né davvero consentito”.

By Angela Buonuomo

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