Immagina una gara per misurare l’intelligenza delle più potenti intelligenze artificiali del mondo. Una nuova classifica tenta di farlo usando i test del QI umano, incoronando un vincitore quasi “geniale”. Ma chi è il più “intelligente” del reame digitale? E, soprattutto, possiamo davvero fidarci di questi risultati?
La Gara dei Giganti: La Nuova Classifica del QI
In una recente competizione che sta facendo molto discutere, i principali modelli di intelligenza artificiale si sono sfidati a colpi di test logici. Il progetto, ospitato su Trackingai.org, ha utilizzato test standardizzati, inclusi quelli del Mensa, per creare una classifica del “quoziente intellettivo” artificiale.
I risultati sono sorprendenti:
- GPT-5 Pro (Vision) di OpenAI si è piazzato in testa con un punteggio di 138.
- Gemini 2.5 Pro di Google lo segue a ruota con 137.
- Grok 4 di xAI (Elon Musk) si attesta a 125.
Per dare un contesto, un punteggio superiore a 130 permette l’accesso al Mensa, il club delle menti più brillanti del pianeta. Questo significa che le capacità di ragionamento logico e astratto di modelli come GPT-5 Pro e Gemini 2.5 Pro sono paragonabili a quelle di un ristretto gruppo di scienziati e geni umani. Persino il “controverso” Grok 4 supera abbondantemente la media umana (fissata a 100). Un risultato che, a prima vista, sembra segnare un passo da gigante verso un’intelligenza artificiale di altissimo livello.
Ma è Davvero Intelligenza? I Limiti del Test
Nonostante l’entusiasmo, numerosi esperti invitano alla cautela. Applicare un test umano a una macchina è davvero una misura affidabile della sua intelligenza? Secondo molti, la risposta è no. Sandra Wachter, ricercatrice specializzata in tecnologia presso l’Università di Oxford, ha dichiarato a TechCrunch che è come “confrontare le mele con le arance”. Un’auto è più veloce di un essere umano, ma non per questo la definiamo più intelligente.
Il punto cruciale è che questi modelli vengono addestrati su enormi quantità di dati presi da Internet, che includono probabilmente migliaia di esempi di domande dei test del QI. Come sottolinea Os Keyes, dottorando presso l’Università di Washington, “i test del QI sono abbastanza facili da manipolare se si ha una memoria e una pazienza praticamente infinite”. In pratica, l’IA potrebbe non “ragionare” per trovare la soluzione, ma semplicemente “ricordare” una risposta simile vista durante il suo addestramento. Lo stesso autore del progetto ammette che questi test sui modelli sono da considerarsi “più che altro per intrattenimento”.
Conclusione La classifica del QI delle intelligenze artificiali è un modo affascinante e immediato per percepire i loro progressi. Tuttavia, è un’istantanea simbolica, non una misura scientifica della loro vera intelligenza. Questi test ci aiutano a visualizzare la potenza di calcolo e di riconoscimento di schemi, ma non possono ancora catturare la complessità, la coscienza e la vera comprensione che caratterizzano l’intelletto umano.
Per approfondire: Se vuoi esplorare i dati originali o leggere analisi critiche sul tema, ti consigliamo di visitare:
- Il sito del progetto ufficiale: Trackingai.org
- Un articolo di approfondimento tecnico e critico su TechCrunch.
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