Gli esami mettono sempre un po’ d’ansia — e spesso la risposta è rifugiarsi in piccoli rituali, gesti scaramantici o oggetti “portafortuna”. Ma da dove arrivano queste usanze? Vediamo le scaramanzie più comuni tra studenti italiani, con qualche curiosità culturale e riflessione su quanto davvero possano influire sulle prestazioni.

Le Scaramanzie più Usate dagli Studenti (e Perché)
Dalle mutande rosse al caffè in tazza “fortunata”, le scaramanzie studentesche sono tante e spesso tramandate. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su oltre 2.000 studenti (2022), il 61% degli intervistati dichiara di seguire almeno un rituale scaramantico prima di un compito o di un esame orale.
Le più comuni includono:
- Indossare sempre lo stesso maglione o indumento “fortunato”
- Evitare di studiare il giorno prima
- Usare una penna particolare che “porta bene”
- Non farsi mai augurare “buona fortuna”, ma solo “in bocca al lupo”
- Fare lo stesso tragitto per raggiungere l’università o la scuola
Questi gesti aiutano a gestire l’ansia attraverso la ripetizione di schemi mentali rassicuranti, spiega la psicologa scolastica Elena Migliorini in un’intervista al portale Studenti.it.
La Scaramanzia Come Meccanismo Psicologico (Non Solo Tradizione)
Molti pensano che si tratti solo di superstizioni, ma la psicologia ci dice altro. Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Social Psychology (2010), i rituali scaramantici migliorano le performance cognitive in situazioni ad alta pressione, perché danno un senso di controllo e abbassano lo stress percepito.
In altre parole: non è la scaramanzia in sé a portare fortuna, ma l’effetto psicologico che produce. Le scaramanzie funzionano come placebo mentale, aumentando la fiducia nello studente.
Conclusione
Che ci si creda o no, le scaramanzie pre-esame fanno parte di un patrimonio culturale e psicologico condiviso. Se aiutano a sentirsi più sicuri, perché no?

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