Lamberto Sposini, come in molti ricorderanno, fu colpito nell’aprile del 2011 da ictus mentre era negli studi Rai della Capitale a condurre: “La vita in diretta”.
Il giornalista e conduttore televisivo ha chiesto un risarcimento milionario alla Rai, ritenendola responsabile di errori e negligenze nei primi momenti del tragico evento.
Sposini ha richiesto un risarcimento di oltre dieci milioni di euro e in primo grado la sua domanda è stata rigetta dal giudice Maria Pia Magaldi, che ha così motivato la sua decisione: “Sia che si trattasse di infarto sia che si trattasse di ictus ischemico o emorragico, certamente presso uno studio televisivo non potevano essere presenti le sofisticate attrezzature necessarie a stabilizzare il paziente e ciò è tanto più vero ove si consideri che lo stesso ospedale Santo Spirito non era attrezzato per quel tipo di intervento, al punto che il ricorrente, una volta effettuata una tac diagnostica, è stato trasferito presso altro nosocomio”.
Il giornalista è deciso nel continuare la sua battaglia legale contro la televisione di Stato ed è ricorso in appello e il secondo atto di questo processo si svolgerà il prossimo 5 luglio del 2016.

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