“Quando Ebola ha colpito a Kailahun, in Sierra Leone, in Guinea e in Liberia i governi e la cittadinanza erano deboli, impreparati, senza risorse e con carenza di personale Tra i medici che avevamo, solo uno era specializzato in malattie infettive virali”, ha dichiarato Charles Mambu, direttore di Health For All Coalition. Christopher Stokes, direttore generale di MFS ha invece dichiarato “Ebola è chiaramente un’epidemia di proporzione internazionale. È una vergogna che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la comunità internazionale si siano svegliate solo quando si sono ammalati degli occidentali”.
E’ già trascorso circa un anno da quando il virus dell’ebola, ovvero uno dei cinque virus del genere Ebolavirus, ha iniziato a fare le sue vittime. Quattro delle cinque specie appartenenti al genere, incluso quella che comprende l’EBOV, sono responsabili della malattia da virus Ebola che colpisce gli umani con una febbre emorragica con un tasso di letalità molto alto. A distanza di un anno dalla sua diffusione è purò ancora possibile affermare che il virus dell’ebola non è improvvisamente scomparso e anzi continua a muoversi silenziosamente colpendo la gente.
“Questa epidemia ha brutalmente rivelato gravi fallimenti globali che migliaia di persone hanno pagato con la vita. Da essa dobbiamo imparare lezioni importanti a beneficio di tutti: dalla precarietà dei sistemi sanitari nei paesi in via di sviluppo alla paralisi e debolezza degli aiuti internazionali”, conclude il rapporto denominato “Pushed to the limit and beyond”.

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