Il mondo dei videogiochi non è più un contesto di nicchia, ma si è trasformato in un’industria globale attraendo un pubblico vasto e variegato, dai gamer agli sviluppatori, fino ai semplici spettatori. Questa espansione ha reso rapidamente la cultura videoludica un fenomeno internazionale, con milioni di appassionati sparsi in ogni angolo del globo. Certo, la rete ha dato una grossa mano all’intero movimento e il gioco online sembra non poter smettere mai di ingrandirsi. Il divertimento è anche digitale, ma se si parla di attrazioni virtuali il riferimento è sempre il videogame classico, tanto che anche i giochi da casinò di una sezione esclusivi possono ricordare per grafica e sonorità i titoli degli anni ‘90, puntando magari all’effetto nostalgia piuttosto che sulla modernità. Per un vero videogiocatore, però, esplorare le città che hanno plasmato e continuano a definire il settore è quasi come un viaggio culturale. Non sono pochi infatti i luoghi che hanno fatto la storia del videogioco, anche di recente.

Tra le mete imperdibili spicca indubbiamente Seul, in Corea del Sud, riconosciuta come una delle capitali mondiali degli eSports. La dedizione della sua comunità di gamer è senza pari, tanto che la città vanta infrastrutture dedicate come lo Seoul e-Stadium, che ospita competizioni di alto livello per giochi popolari come League of Legends e Overwatch. Qui i giovani si radunano nei “PC bang”, sale LAN equipaggiate con PC ad alte prestazioni per giocare e socializzare. L’influenza degli eSports è tale che i top player sono considerati alla stregua di vere e proprie celebrità e la Korea e-Sports Association, con i suoi oltre 5.000 giocatori professionisti, svolge un ruolo chiave nel riconoscimento mondiale del settore. Organizzazioni come Gen.G, con sede proprio a Seul, investono di continuo nello sviluppo di nuovi talenti.
Proseguendo il viaggio in Asia si arriva a Tokyo, in Giappone, il luogo di nascita dei videogiochi moderni. Sviluppatori iconici come Nintendo, Sega e Sony hanno qui le loro radici e contribuiscono in modo determinante alla cultura videoludica. Da queste parti si tengono eventi di speedrun come il Real-Time Attack e si trovano migliaia di sale giochi, frequentate da tutti i tipi di gamer, dagli studenti agli adulti. Generi come i videogiochi ritmici (ad esempio Dance Dance Revolution) sono estremamente popolari. Il quartiere di Akihabara è un vero paradiso per gli amanti della tecnologia e del retrogaming e ospita negozi leggendari come Super Potato, specializzato in titoli introvabili degli anni ‘80 e ‘90.
Attraversando l’oceano emerge Los Angeles, in California, con centinaia di compagnie di sviluppatori e decine di migliaia di professionisti del settore. Fino a qualche anno fa la città è stata la sede dell’Electronic Entertainment Expo (E3), una delle esposizioni mondiali di maggiore impatto, dove sviluppatori ed editori mostravano i loro titoli in uscita. La più grande fiera dei videogiochi è stata definitivamente cancellata nel dicembre 2023 dopo oltre 20 anni dalla sua istituzione, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati. Il contributo di Los Angeles al mondo dei videogame è però continuato con una vasta rete di talenti provenienti dalle aree dell’animazione, inclusi autori, doppiatori e sviluppatori CGI, che facilitano la creazione di titoli di alto livello, rafforzando l’idea del gaming come forma d’arte.
A Colonia, in Germania, si tiene invece ancora oggi la Gamescom, la più importante fiera europea a tema per numero di visitatori e spazio espositivo. Organizzata annualmente, la Gamescom è un appuntamento imperdibile per i principali sviluppatori che mostrano i loro titoli di punta e i nuovi hardware pronti a uscire sul mercato. L’edizione del 2017 fu inaugurata persino dalla Cancelliera Angela Merkel, un evento storico per la fiera. In concomitanza, si svolge anche la Game Developers Conference Europe (GDC Europe), il che consolida Colonia come un vero centro nevralgico per l’industria videoludica.
Per un’immersione nella storia del gaming, il National Videogame Museum a Frisco è una tappa obbligata. Aperto nel 2016, offre un viaggio interattivo attraverso le origini dei videogiochi, con macchine arcade classiche e mostre sui computer d’annata. Il museo espone artefatti rari e persino prototipi inediti di alcune console. È anche sede di una versione gigante dell’iconico Pong. Insomma, per i maestri del gamepad visitare questi luoghi non è solo questione di turismo, ma diventa un pellegrinaggio attraverso il passato e il futuro di una passione che cattura ogni anno milioni di persone.

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