La vitamina D svolge un ruolo essenziale nell’assorbimento di calcio e fosforo e contribuisce così al consolidamento delle ossa, alla buona mineralizzazione dei denti e rafforza il tessuto immunitario.
Ma per compiere le sue missioni, ha molto bisogno della luce solare.

Certo, la vitamina D può essere fornita dal cibo: principalmente da pesci grassi (fegato di merluzzo, aringa, sgombro), frattaglie, burro, grandi quantità di tuorlo d’uovo, latte intero.
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Ma il modo più semplice per coprire le tue necessità quotidiane rimane più sicuramente quello dei raggi solari che ne favoriscono la sintesi nella pelle: dai 15 ai 20 minuti a fine mattina o pomeriggio e assicuri al tuo organismo un adeguato apporto vitaminico giornaliero D.
Alcune popolazioni appaiono particolarmente a rischio in caso di carenza. Come gli anziani. Perché “la capacità dell’organismo di assorbire o sintetizzare la vitamina D diminuisce con l’età“, sostiene l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (Anses), che aggiunge che “un basso apporto di vitamina D può provocare l’osteoporosi“.
Vitamina D necessaria per i neonati
Neonati, bambini, donne in gravidanza, donne in postmenopausa, il cui sconvolgimento ormonale porta alla demineralizzazione ossea aumentando così il rischio di frattura, e persone con pelle opaca o scura, per le quali la sintesi di questa vitamina per ‘esposizione al sole è meno efficace fanno anche parte delle popolazioni a rischio.
ANSES spiega: “È possibile garantire un soddisfacente stato vitaminico D mediante l’esposizione al sole, praticando ad esempio attività fisica all’aria aperta, e alimentare, facendo in modo che i prodotti ricchi di vitamina D facciano parte della dieta“.
Tuttavia, per alcune popolazioni come i neonati, è necessario un apporto aggiuntivo di vitamina D per garantire uno stato soddisfacente.
Va inoltre ricordato che l’uso di integratori alimentari contenenti vitamina D può portare ad assunzioni eccessivamente elevate e causare ipercalcemia, cioè un livello troppo alto di calcio nel sangue, con conseguente calcificazione di alcuni tessuti, e conseguenze cardiologiche e renali .
Oltre all’ipercalcemia, l’assunzione eccessiva di vitamina D può causare altri disturbi come mal di testa, nausea, vomito, perdita di peso o affaticamento intenso.
In ogni caso, è meglio chiedere consiglio al proprio medico prima di considerare una cura.
Fonte:ANSES

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