Voyager 1 continua ad inviare messaggi strani da miliardi di km di distanza

Voyager 1 continua ad inviare messaggi strani da miliardi di km di distanza

La sonda Voyager 1, un’icona dell’esplorazione spaziale lanciata nel 1977, sta attualmente inviando alla Terra messaggi incomprensibili sotto forma di un amalgama di 1 e 0. Questi segnali anomali, che non hanno una chiara interpretazione, hanno destato la perplessità degli scienziati della NASA. La sonda si trova a circa 24 miliardi di chilometri dalla Terra, e ogni comando impiega circa 22,5 ore per raggiungerla. Questo ritardo nella comunicazione rende particolarmente complessa la risoluzione del problema.

Voyager 1 continua ad inviare messaggi strani da miliardi di km di distanza
Foto@Pixabay

Questo non è il primo caso in cui la Voyager 1 ha inviato dati incomprensibili. Nel 2022, ha trasmesso alcune informazioni attraverso un computer danneggiato a bordo, corrompendo i messaggi in uscita. In quell’occasione, gli ingegneri della NASA sono riusciti a risolvere il problema, sebbene ciò abbia richiesto diversi mesi. L’attuale malfunzionamento sembra originare da una interruzione nella comunicazione tra uno dei tre computer a bordo, il sistema di dati di volo (FDS), e uno dei sottosistemi della sonda, l’unità di modulazione della telemetria (TMU). Questo guasto impedisce il ritorno di dati scientifici sulla spazio interstellare e anche di dati ingegneristici relativi allo stato di salute e al funzionamento della sonda.

La missione Voyager era inizialmente prevista per esplorare Giove e Saturno, con una durata molto più breve. Tuttavia, sia Voyager 1 che la sua gemella Voyager 2 hanno superato di gran lunga le aspettative, operando per decenni e fornendo dati preziosi dallo spazio interstellare. Il declino delle prestazioni è attribuibile all’età avanzata delle sonde e alla diminuzione progressiva della potenza dei loro generatori. Gli ingegneri hanno dovuto disattivare vari sottosistemi e riscaldatori per risparmiare energia, sebbene fino ad ora nessun strumento scientifico sia stato spento a causa di questa limitazione.

Gli scienziati stanno cercando di risolvere l’anomalia, ma esiste la possibilità che non riescano a identificare la fonte del problema e debbano invece adattarsi a essa. In passato, la squadra della Voyager si è affidata a hardware di riserva, come nel 2017 quando sono stati attivati dei propulsori di scorta che non erano stati usati per 37 anni. Mentre gli ingegneri continuano a lavorare per risolvere questo mistero, gli scienziati stanno facendo il massimo per sfruttare i dati unici provenienti dal punto di osservazione della sonda.

Voyager 1, insieme a Voyager 2, continua a fornire informazioni preziose sulla heliosfera, la barriera diffusa creata dal Sole attorno ai pianeti del nostro sistema solare. Questi dati hanno contribuito a una comprensione più profonda di questa regione dello spazio. Nonostante le sfide, la squadra della Voyager lavora per mantenere operative le due sonde e per continuare a ricevere scienza unica oltre il 2025.

Fonti:

By Angela Buonuomo

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