La notizia in poche ore aveva già fatto il giro di tutta Italia: un nuovo clamoroso caso di scambio di embrioni si era verificato, con donne che si erano trovate fecondate con ovuli non appartenenti a degli estranei.
Per fortuna stavolta si è trattato di una tentata truffa: i referti erano stati falsificati per ottenere il risarcimento.
Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi da una coppia ultraquarantenne, che non potendo avere figli, era ricorsa all’inseminazione nel dicembre 2013, presso il laboratorio Sandro Pertini di Roma. Ora la coppia denunciava che dall’amniocentesi era emerso che i geni del feto erano incompatibili con quelli di entrambi i genitori, uno scambio quindi, e chiedeva un milione di euro di danni.
Il direttore del laboratorio di genetica dell’Ospedale San Camillo, Paola Grammatico, l’Asl Roma 3 e la Regione hanno eprò accertato che si tratta solo di un tentativo di estorcere denaro all’ospedale. Per fortuna nessun nuovo caso di malasanità all’italiana.

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