Si stima che quasi un terzo dei giovani lascia l’alcol da parte e ne consuma meno rispetto alle “leggende popolari” legate proprio ai giovani e al consumo di alcol.
I giovani di 16-24 anni di oggi sono i più sobri della storia recente, consumano molto meno dei loro genitori, lo rivela uno studio che ha coinvolto quasi 10.000 ragazzi.
I ricercatori hanno scoperto che il 29% si definisce non bevitore, rispetto al 18% del 2005, mentre la metà degli intervistati dichiara di non aver bevuto nella settimana precedente all’intervista. I nuovi dati, pubblicati sulla rivista BMC Public Health , hanno rivelato che la percentuale di “astemi a vita” è aumentata dal 9% del 2005 al 17% di un decennio dopo.
Gli esperti dell’University College di Londra hanno studiato i dati della ricerca sanitaria annuale per l’Inghilterra e hanno scoperto che un numero minore di giovani era dedito all’alcol.
Nel 2005, due su cinque (praticamente il 43%) hanno ammesso di aver bevuto oltre i limiti raccomandati, ma questo dato è calato a solo il 28 per cento 10 anni dopo. Anche i tassi di “abbuffata da alcol” sono diminuiti dal 27% al 18% nello stesso periodo.
Di contro le percentuali inferiori legate al consumo di alcol non sono state invece osservate tra i fumatori, le minoranze etniche e quelli con scarsa salute mentale, secondo lo studio.
“Gli aumenti di coloro i quali non bevono tra i giovani, sono stati riscontrati in un’ampia gamma di gruppi, compresi quelli che vivono nelle regioni settentrionali o meridionali dell’Inghilterra, tra la popolazione bianca, coloro che vanno a scuola, nel mondo del lavoro ed in tutte le classi sociali e ceti “, ha detto la dott.ssa Linda Ng Fat, autrice principale dello studio.
“Il fatto che l’aumento del non-bere sia stato riscontrato in molti gruppi diversi suggerisce che il non-bere potrebbe diventare più comune tra i giovani, il che potrebbe essere causato da fattori culturali“.
Ha aggiunto: “L’aumento dei giovani che scelgono di non bere alcolici suggerisce che questo comportamento potrebbe diventare più accettabile, mentre comportamenti rischiosi come il binge drinking potrebbero diventare meno normalizzati“.