Il virus dell’ebola ormai non conosce più confini e si sta spingendo ben oltre i confini dei tre stati dell’Africa occidentale dove l’epidemia è scoppiata a marzo di quest’anno.
Il principale problema della diffusione capillare è l’ignoranza dei sintomi e dei metodi di trasmissione , che fa si che vengano ignorate anche le più elementari norme igieniche per aiutare a circoscrivere il bacino di diffusione.
Non molti sanno che l’incubazione del virus dura anche per una ventina di giorni, che i sintomi sono febbre alta, vomito e diarrea prima di arrivare a vere e proprie emorragie interne ed esterne, che per il contagio basta un contatto con fluidi corporei di un malato che ha manifestato i sintomi.
Anche in Italia per fortuna siamo attrezzati per un eventuale epidemia di contagi: l’ Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, è allenato per rispondere alle emergenze e può funzionare per ogni evenienza, l’importante è non sottovalutare i sintomi e non arrivare ad una diagnosi tardiva.

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