Il bitcoin, la prima cryptovaluta decentralizzata, ha superato per la prima volta mercoledì la soglia dei 20.000 dollari, approfittando di una propensione per i mercati di rischio che ha quasi triplicato il suo valore in un anno. Intorno alle 15:20 PST, il bitcoin costa 20.612,40 dollari e ha visto il suo valore quasi triplicare nel corso dell’anno, pochi istanti dopo aver raggiunto il massimo storico di 20.787,35 dollari, secondo i dati compilati dal Agenzia Bloomberg.
Il recente aumento di bitcoin è stato innescato dal lancio di un servizio di acquisto, vendita e pagamento di criptovaluta da parte del gigante dei pagamenti online Paypal il 21 ottobre. Oltre a questo servizio rivolto ai privati, i fondi di investimento sono sempre più interessati a questo asset in improvvisi movimenti di prezzo, anche se da tempo ne sono stati diffidenti.

“L’uso di bitcoin da parte degli investitori tradizionali è solo all’inizio“, avvertono gli analisti della banca JPMorgan, che confrontano la valuta digitale e decentralizzata con l’oro. Per molti seguaci di bitcoin, quest’ultimo trae il suo fascino dal suo decentramento: creato da una rete stessa inventata da persone anonime nel 2008, non dipende quindi da nessuna istituzione.
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La criptovaluta offre quindi un’alternativa più moderna dell’oro al dollaro, che attualmente si sta evolvendo a livelli molto bassi a causa delle misure di allentamento monetario delle banche centrali, adottate per rilanciare l’economia di fronte alla crisi del Covid-19.
“Le festività natalizie potrebbero essere abbastanza piacevoli per bitcoin, che verrebbe trasportato dall’ondata di ottimismo in tutti i mercati“, ritiene Craig Erlam, analista di Oanda, che nota che l’aumento arriva proprio quando la US Federal Reserve (Fed) si riunisce. Questa flessibilità delle banche centrali avvantaggia altre attività rischiose: martedì, l’indice statunitense Nasdaq, prevalentemente tecnologico, ha chiuso con un nuovo record.