La caccia alle balene è illegale. Questa la sentenza inappellabile della Corte Internazionale di giustizia dell’Aja. Il Giappone ha smesso di aggirare la legge con la scusa di fantomatiche finalità scientifiche.
Era il 1946 quando la Convenzione Internazionale sulla regolamentazione della caccia alle balene istituì l’International Whaling Commission per impedire l’estinzione dei cetacei e disciplinare la caccia commerciale.
Prendono parte a questa commissione ventisette Stati dell’Unione europea. Nel 1982 fu istituita una moratoria sulla caccia alle balene a fini commerciali che entrò in vigore nel 1986.
Ma di tutto questo al Giappone sembrava importare poco. Nonostante divieti e moratorie i giapponesi, nascondendosi dietro non meglio identificate finalità scientifiche, hanno continuato a massacrare le balene: dal 1988 in Giappone sono state massacrate oltre diecimila balene e solo a fini meramente commerciali.
Tutti sanno, infatti, che questi cetacei entrano in molti piatti tipici della gastronomia giapponese. Fu l’Australia nel 2010 a denunciare alla Corte dell’Aja il Paese del Sol Levante.
Ora finalmente la sentenza della Corte Internazionale di giustizia dell’Aja ha messo fine a questo scempio. Le balene, almeno per il momento, sono salve.