Negli ultimi anni si è parlato molto di cellule staminali, e per molti luminare del settore sarebbero proprio queste cellule la chiave di svolta per molte malattie che ad oggi non hanno ancora una cura.
Le Cellule Staminali sono cellule “madri”, di cui non è ancora definita la funzione all’interno dell’organismo. Queste rimangono immature, finché non interviene uno stimolo che le induce a differenziarsi in cellule specializzate per adempiere ad una specifica funzione (diventare organi o tessuti).
Il compito peculiare delle cellule staminali è di creare tutti questi altri tipi di cellule. Le cellule staminali sono quindi i “fornitori” di tutte le nuove cellule. Quando una cellula staminale si divide, può creare altre cellule staminali oppure cellule di altri tipi. Ad esempio, le cellule staminali della pelle possono creare altre cellule staminali della pelle o possono originare cellule più differenziate, con compiti specifici come produrre il pigmento della melanina.
Ci sono vari tipi di cellule staminali. Gli scienziati ritengono che ogni organo contenga un tipo specifico di cellula staminale. Per esempio, il nostro sangue viene formato da cellule staminali specifiche del sangue (anche dette cellule staminali ematopoietiche). Inoltre, esistono altre cellule staminali che sono presenti dai primi stadi dello sviluppo, e queste vengono chiamate cellule staminali embrionali.
Come abbiamo già detto, la ricerca sulle cellule staminali, sia adulte che embrionali, è uno dei settori più promettenti nel campo della medicina per la cura di malattie che oggi non lasciano speranza a molte persone affette in particolare da malattie neurodegenerative e non solo.
Ad esempio in queste ore si sta parlando molto dell’uso di queste cellule per la cura della sclerosi multipla: gli scienziati della Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago (Usa) hanno infatti scoperto che per mezzo di un’infusione (o trapianto) di cellule staminali, i pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) possono resettare il loro sistema immunitario, e pertanto potenzialmente invertire i sintomi della malattia – che essendo una patologia autoimmune, si ritiene tra l’altro causata da una reazione anomala proprio del sistema immunitario.
Il dottor Richard Burt, specialista in cellule staminali, e colleghi hanno condotto uno studio clinico randomizzato coinvolgendo 110 pazienti a cui è stata diagnosticata una sclerosi multipla recidivante-remittente. I nuovi e attesti dati, che tuttavia non sono stati ancora pubblicati o revisionati da esperti del settore, sono stati presentati domenica scorsa alla Società europea per il trapianto di ossa e midollo in Portogallo.
Ma le cellule staminali possono essere utili anche per la cura dei disturbi della vista: un trapianto di staminali ha già permesso a due anziani, colpiti da degenerazione maculare, di recuperare parzialmente la vista grazie a un trattamento rivoluzionario.
A sperimentare il trattamento i medici del Moorfields Eye Hospital di Londra, che ora vogliono estenderlo ad altre 8 persone. Come spiegano sulla rivista Nature Biotechnology, ai due anziani pazienti hanno impiantato nel retro dell’occhio una sorta di ‘cerotto vivente’, fatto con le cellule del tessuto della retina, ricavate dalle staminali.
Sono state usate cellule staminali embrionali (che possono dar vita a qualsiasi tipo di tessuto del corpo) per realizzare un nuovo epitelio pigmentato retinico e sostituire quello non più funzionante: una striscia sottilissima composta da un solo strato di cellule, lungo 6 millimetri e largo 4, impiantata nell’occhio attraverso uno speciale strumento chirurgico con un intervento durato due ore.
La terapia è stata fatta solo in uno dei due occhi dei pazienti, che sono poi stati seguiti per 12 mesi e hanno progressivamente recuperato la vista. Dal non poter leggere niente con gli occhiali, ora riescono a leggere 60-80 parole al minuto con normali lenti da lettura.

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