Gli avvocati difensori del Capitano Francesco Schettino commentano amaramente la richiesta a 26 anni di reclusione per l’uomo di Meta di Sorrento.
“Dio abbia pietà di lui ha detto il pubblico ministero in aula. Noi non ne possiamo avere”. Parole forti e dure che sono risuonate per l’aula.
Parole che gli avvocati di Schettino hanno contestato. Per Francesco Schettino il pm ha chiesto anche tre mesi di arresto per evitare, date le sue numerose amicizie all’estero, che possa fuggire.
Pesano sulla testa di Schettino, originario di Meta di Sorrento, città di marinai in provincia di Napoli, 32 morti e le immagini di una tragedia che resterà nella storia della navigazione.
Nel dicembre scorso quando Schettino fu ascoltato in aula provò a discolparsi dicendo che tutti sapevano dell’inchino, anche i vertici della compagnia di navigazione. Una notte maledetta quella del 13 gennaio 2012. Una notte che l’Italia, gli abitanti del Giglio e sopratutto le famiglie delle vittime non potranno mai più cancellare dalla loro memoria.

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