Arriva l’autunno, e come ogni anno arriva la riforma della sanità.
La novità riguarda un progetto costato ben due milioni di euro, la «rivoluzione dell’accoglienza», come l’ha battezzata il governatore Luca Zaia.
Da lunedi, in 75 ospedali della regione Veneto parte la rivoluzione del “codice bianco”, il contrassegno che nei pronto soccorso indica che il malato non è grave e che quindi può attendere, ma le cui attese sono spesso un’odissea lunga diverse ore.
Da lunedi il paziente dovrà essere visitato, curato e rimandato alla propria abitazione entro un tetto massimo di 4 ore, attraverso una complessa riorganizzazione non solo dei pronto soccorso ma di tutti i reparti ospedalieri, ad esempio ortopedia, pediatria, urologia, che si dovranno piegare alle esigenze di razionalizzazione dell’attesa.
In aiuto dei medici ci saranno degli stewart, 380 persone già formate e altre da scegliere tra i neolaureati, che dovranno assistere i pazienti e i loro familiari nell’attesa, da non sarà mai più infinita.

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