Secondo la definizione fornita dallo stesso Ministero della Salute, i difetti congeniti, o anomalie congenite, sono un insieme ampio ed eterogeneo di alterazioni dello sviluppo umano che si verificano durante la gravidanza e da soli sono responsabili di circa il 30% dei decessi che si verificano nei primi 5 anni di vita.
Negli ultimi decenni, con il miglioramento eccezionale delle tecnologie, si è focalizzata l’attenzione sulla prevenzione primaria, che sempre più deve essere una priorità della sanità pubblica.
E del resto i numeri parlano chiaro.
Oggi si celebra infatti in tutto il mondo la giornata mondiale dei difetti congeniti (World Birth Defects Day) ed in questa particolare occasione, la Società Italiana di Neonatologia (Sin) ricorda che ogni anno in Italia nascono 25.000 neonati con una malformazione o un’anomalia congenita. Considerando il resto del mondo, la cifra sale a 8 milioni.
A fronte di questi numeri l’evento è stato creato proprio per divulgare una corretta informazione sui difetti alla nascita e coinvolge oltre 158 organizzazioni a livello globale.
Considerando tutti i casi, la frequenza dei difetti congeniti è stimata essere intorno al 5%: un bambino ogni 20 nati presenta una malformazione, da quelle più frequenti, come le anomalie cardiache, a quelli più rari, come sindrome di down, spina bifida e il ‘labbro leporino’, fino a quelli rarissimi, come la anencefalia, o mancato sviluppo del cervello.
Sui social è possibile distinguere riconoscere i post dedicati all’evento dall’hashtag #WorldBDDat.

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