Scienziati statunitensi hanno sviluppato un metodo per prevedere un attacco epilettico in 30 minuti.
Esperti degli Stati Uniti hanno scoperto che il monitoraggio a lungo termine utilizzando sensori da polso consente di identificare modelli in pazienti con epilessia che possono prevedere un attacco della malattia 30 minuti prima della sua insorgenza.
Gli sviluppatori hanno descritto il loro metodo per prevedere le crisi epilettiche sulla rivista Scientific Reports.
Lo studio della Mayo Clinic ha coinvolto sei pazienti con epilessia resistente ai farmaci, la cui attività cerebrale è stata monitorata mediante impianti neurostimolanti.

Sono stati dati due sensori e tablet montati al polso per scaricare i dati dal primo. Gli scienziati hanno incaricato i soggetti di indossare i sensori uno alla volta per poter raccogliere informazioni continuamente durante il giorno.
Per un periodo da sei mesi a un anno, i sensori hanno monitorato le proprietà elettriche della pelle, la temperatura corporea, la pressione sanguigna, il polso e i dati di movimento dei partecipanti all’esperimento.
Su questi dati è stata addestrata una rete neurale, che ha trovato schemi che consentono di prevedere una crisi epilettica 30 minuti prima del suo esordio.
I ricercatori hanno testato queste previsioni utilizzando le informazioni ottenute dagli impianti.
Nonostante il fatto che la capacità di prevedere le crisi epilettiche utilizzando impianti cerebrali invasivi sia stata a lungo stabilita, il nuovo metodo sarà utile per molti pazienti che vogliono fare a meno della loro installazione, sottolineano gli scienziati.

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