Ormai ogni giorno le notizie provenienti dall’Africa occidentale si aggravano sempre di più: il virus dell’ebola sta avendo un bacino di diffusione molto più ampio di quello previsto.
Se nei mesi scorsi sembrava un focolaio molto ristretto, a zone piccole e rurali, nei giorni scorsi erano stati lanciati i primi allarmi da Medici Senza Frontiere, che denunciavano la mancanza di attrezzature e personale per poter circoscrivere al meglio la nascente epidemia.
“L’epidemia è fuori controllo”, ha dichiarato il dottor Bart Janssens, direttore delle operazioni per Msf, “con la comparsa di nuovi focolai c’è il reale rischio che si diffonda in altre aree”.
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Gli esperti sul posto, sparsi tra più di 60 località dei tre paesi coinvolti – Guinea, Sierra Leone e Liberia raccontano di tassi di mortalità anche dell’80% nelle aree più difficili, e si dicono certi che nei prossimi mesi l’epidemia andrà avanti.
A complicare ancora di più la situazione è il lungo tempo di incubazione del virus, che rende realistica la possibilità che il virus possa arrivare anche nei nostri paesi.

