Un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Environmental Science & Technology Letters ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza dei prodotti di bellezza di uso comune. Secondo la ricerca, più della metà delle donne nere e latine coinvolte nello studio a Los Angeles utilizza prodotti per la cura personale contenenti formaldeide o sostanze chimiche che la rilasciano: composti noti per la loro tossicità e potenziale cancerogeno.

Cosa rivela lo studio
La ricerca, condotta dal Silent Spring Institute in collaborazione con l’Università della California a San Francisco, ha analizzato 1.143 prodotti utilizzati da 64 donne in una sola settimana. Shampoo, balsami, creme idratanti, saponi, schiarenti per la pelle, eyeliner e colle per ciglia: molti di questi contenevano formaldeide o agenti conservanti come DMDM idantoina, che rilasciano formaldeide nel tempo.
“È inquietante che stiamo usando quotidianamente sostanze che rilasciano cancerogeni sulla nostra pelle”, ha dichiarato Robin Dodson, direttrice associata della ricerca presso Silent Spring, citata anche dal New York Times.
Un pericolo invisibile e difficile da identificare
Uno degli aspetti più critici dello studio è che queste sostanze non sempre compaiono con il nome ‘formaldeide’ sull’etichetta. Al loro posto, vengono spesso elencati nomi tecnici e poco comprensibili, come la 1,3-dimetilol-5,5-dimetilidantoina. Ciò rende difficile per il consumatore medio capire cosa sta realmente applicando sulla propria pelle.
Secondo la FDA (U.S. Food and Drug Administration), oltre a essere un noto cancerogeno, la formaldeide può causare irritazioni cutanee, disturbi respiratori e allergie. Nonostante l’allarme, la formaldeide è ancora legalmente utilizzabile in molti prodotti cosmetici negli Stati Uniti, anche a distanza di oltre un decennio dalla sua classificazione ufficiale come cancerogena.
Un impatto sproporzionato su donne nere e latine
Lo studio ha evidenziato che le donne nere e latine sono più frequentemente esposte alla formaldeide, soprattutto attraverso prodotti per capelli come piastre chimiche e trattamenti liscianti. Come osservato da Janette Robinson Flint, direttrice di Black Women for Wellness, “le pressioni sociali ed economiche spingono molte donne a conformarsi a canoni di bellezza bianchi”, finendo per usare prodotti dannosi per la salute.
“Non dovremmo essere chimici per capire se un prodotto ci farà ammalare”, ha affermato Flint. (CNN Health ha riportato dichiarazioni simili a riguardo in passato.)
La differenza di esposizione a sostanze pericolose potrebbe essere un fattore che contribuisce alle disparità sanitarie tra donne bianche e donne di colore, soprattutto nei casi di cancro al seno, all’utero e alle ovaie.
Dove sono le istituzioni?
La FDA aveva promesso nel 2023 di proporre una regolamentazione per vietare la formaldeide nelle piastre chimiche per capelli, ma a oggi non è stato ancora fatto nulla di concreto, e l’agenzia ha rifiutato di commentare i ritardi. Secondo Tracey Woodruff, direttrice del Programma per la Salute Riproduttiva e Ambientale dell’Università della California, è ora necessaria un’azione urgente:
“Le autorità devono intervenire. Questo è un problema di giustizia ambientale, sanitaria e sociale”, ha dichiarato a NPR.
Conclusioni
Lo studio lancia un messaggio chiaro: i cosmetici e i prodotti per la cura personale non sono sempre sicuri, e le donne – in particolare quelle nere e latine – ne pagano le conseguenze più gravi. Con oltre 17 prodotti utilizzati al giorno in media da ciascuna partecipante, la frequenza e la quantità di esposizione sono allarmanti.
Fonti autorevoli: Environmental Science & Technology Letters, New York Times, FDA, NPR, CNN Health