“In questa professione lavorare in stato di malattia è un reato penale, diventa truffa, a differenza di altre situazioni in cui ci può essere una incompatibilità amministrativa. Qui è proprio un reato, perché è un lavoro che richiede di essere sempre in forma per dare il meglio”. Sono state queste le parole pronunciate da Giovanni Vona, segretario del sindacato Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, in riferimento alla questione dei due agenti di polizia penitenziaria del «Due Palazzi» di Padova indagati ora per truffa. Nello specifico ecco quanto accaduto.
Uno degli Agenti vive in un Paesino del Padovano e per problemi alle gambe ha chiesto diversi giorni di malattia. Peccato però che la Guardia carceraria non aveva alcun problema alle gambe e correva, ripartiva e tirava tranquillamente su un campo di calcio nel corso di una partita.
La seconda Guardia carceraria indagata si chiama Mimmo, residente a Ruvo di Puglia ovvero il comune italiano della città metropolitana di Bari, in Puglia, in malattia dal mese di Luglio dell’anno scorso per lombosciatalgia, è stato sorpreso dagli investigatori mentre svolgeva la sua normale attività di meccanico e a confermare la sua attività sono stati i vicini di casa che hanno dichiarato “Mimmo è l’unico meccanico della zona”. Oltre ai due sono indagati per truffa altri dieci guardie penitenziarie e cinque medici che avrebbero filmato dei falsi certificati.

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