Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo i sogni con la pubblicazione dell’opera “L’interpretazione dei sogni” (Die Traumdeutung) nel 1900. In questo testo, Freud formula una teoria che vede il sogno non come un evento casuale, ma come una manifestazione simbolica dell’inconscio.
Secondo Freud, i sogni sono il “guardiano del sonno” e, al tempo stesso, la via regia verso l’inconscio. Ogni sogno, per quanto bizzarro o irrazionale, ha un significato nascosto che può essere decifrato attraverso l’analisi psicoanalitica.

1. Contenuto manifesto vs contenuto latente
Freud distingue due livelli del sogno:
- Sognare un Bambino Maschio Sconosciuto: Significato Psicologico
- Sognare una persona con cui hai perso i rapporti: significato psicologico
- Sognare di Volare: Un Viaggio nel Profondo della Psiche
- Contenuto manifesto: è ciò che ricordiamo al risveglio. La storia apparente, le immagini e le emozioni che sperimentiamo nel sogno.
- Contenuto latente: è il significato nascosto, spesso di natura sessuale o aggressiva, che il sogno maschera per evitare di disturbare la coscienza.
Il compito dello psicoanalista è “decodificare” il contenuto manifesto per risalire al messaggio profondo del sogno, legato ai desideri inconsci repressi.
2. Il lavoro onirico: come l’inconscio maschera i desideri
Per trasformare i desideri latenti in un contenuto onirico accettabile, la mente compie un lavoro onirico (Traumarbeit). Questo processo avviene attraverso diversi meccanismi:
- Condensazione: più idee o emozioni vengono unite in un’unica immagine o scena.
- Spostamento: l’intensità emotiva si sposta da un elemento importante a uno apparentemente irrilevante.
- Drammatizzazione: il pensiero astratto viene trasformato in azione e immagini visive.
- Simbolizzazione: gli oggetti nel sogno rappresentano qualcos’altro (es. porte = genitali, scale = rapporti sessuali).
3. Il sogno come realizzazione di un desiderio
Per Freud, ogni sogno è l’appagamento di un desiderio inconscio. Spesso si tratta di desideri infantili repressi che non possono emergere nella vita cosciente. Anche gli incubi, secondo Freud, sono tentativi falliti di mascherare un desiderio inaccettabile.
Questa visione è centrale nella teoria freudiana, anche se criticata e superata da scuole psicologiche successive. Tuttavia, resta un punto di riferimento storico nella comprensione del mondo psichico.
4. Il ruolo dell’infanzia nei sogni
Freud sostiene che molti sogni hanno origine nell’infanzia, periodo in cui si formano i desideri più profondi e le prime esperienze emotive. I sogni ripropongono questi contenuti in forma simbolica, anche a distanza di anni.
Secondo il pensiero freudiano, è proprio nel sogno che emergono tracce mnestiche (memorie antiche), spesso legate a conflitti irrisolti e meccanismi di difesa.
L’eredità di Freud nella psicologia moderna
Anche se alcune teorie di Freud sono state riviste, il concetto di sogno come espressione dell’inconscio ha influenzato profondamente la psicologia, l’arte e la cultura del Novecento. Ancora oggi, molti psicoterapeuti usano l’analisi dei sogni per accedere ai conflitti inconsci dei pazienti.
Le ricerche neuroscientifiche moderne, come quelle dell’Harvard Medical School e del National Institutes of Health (NIH), pur sottolineando l’importanza delle fasi REM e dei processi cognitivi nella formazione dei sogni, riconoscono che il sogno è anche uno spazio per rielaborare emozioni e contenuti della memoria.