In un primo momento le accuse, anche se subito rilanciate da tutti i media nazionali, sembravano più illazioni che ipotesi con qualche fondamento, per di più arrivate in un momento in cui le tensioni in Iran erano già al culmine.
Ma, col passare delle ore, la tremenda tragedia che ha coinvolto un aereo caduto nel paese, ha assunto nuovi tratti e l’ipotesi di un errore umano è stata gradualmente scartata.
Ed ora, immagini esclusive ottenute e verificate dal New York Times, mostrano con chiarezza che ad abbattere in Iran il Boeing ucraino, con 176 persone a bordo, sono stati due missili sparati ad una distanza di 30 secondi l’uno dall’altro.

I missili, riporta il Nyt, sono stati lanciati da una base iraniana a circa 12 chilometri dall’aereo.
Dinanzi alle immagini, il governo iraniano, che da giorni smentiva e parlava di illazioni, ha dovuto arrendersi all’evidenza, ed annunciare un’indagine, per scovare i colpevoli.
La magistratura ha fatto sapere di aver compiuto i primi arresti – senza tuttavia rivelare numero né identità dei detenuti, se non dell’autore del video circolato sui social media in cui si vede un missile iraniano nel momento in cui colpisce il Boeing – e ha promesso “un’indagine a tutto campo”.
A evocarla è stato anche il presidente Hassan Rohani, chiedendo un “tribunale speciale” per “punire” tutti i responsabili e sottolineando che il colpevole non può essere solo il soldato che ha sparato.