Una delle fake news più diffuse, tra quelli che cercano di fomentare odio sociale o sminuire la portata di questo virus che ha costretto l’Italia a fermarsi da oltre 40 giorni, è quella secondo cui in Italia i morti di questi ultimi due mesi siano pressappoco gli stessi registrati negli anni precedenti.
Una notizia più svolte smentita, stavolta direttamente dall’Istat, con numeri alla mano che fanno capire quanto grave sia stata questa epidemia, soprattutto sulla fascia di popolazione più colpita, quella degli over 80 e degli anziani in generale.

In particolare si è registrato un “aumento dei morti pari o superiore al 20 per cento nel periodo 1 marzo- 4 aprile 2020 rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019” è stato rilevato dall’Istat in un aggiornamento dei dati “anticipatori parziali relativi a una lista di comuni che viene ampliata settimanalmente e che in alcun modo possono essere considerati un campione rappresentativo della intera popolazione italiana”.
Il maggiore incremento dei decessi riguarda gli uomini e le persone maggiori di 74 anni di età. Le differenze tra i generi sono particolarmente accentuate nei più anziani residenti al Nord, per gli uomini infatti si osserva un incremento dei decessi del 158% a fronte del 105% per le donne, nella classe di età 75 e più.
Bergamo da sola ha visto quintuplicare i decessi per il complesso delle cause per il mese di marzo e per i primi quattro giorni di aprile, passando da una media di 141 casi nel 2015-2019 a 729 nel 2020.
A Brescia, invece, i decessi per lo stesso periodo sono triplicati: da 212 nel 2015-2019 a 638 nel 2020.