Nel 1992 fu fatta una legge che mise al bando l’amianto. Da allora non è più possibile utilizzarlo nelle costruzioni, ma cosa è stato fatto finora?
Possiamo ritenerci soddisfatti della sua messa al bando o può essere fatto ancora molto per eliminarlo definitivamente?
In realtà i dati che sono forniti a oggi sono impressionanti: circa 1.500 persone muoiono ogni anno per mesotelioma polmonare. Ma altre 5.000 morti sono messe in relazione alla presenza dell’amianto, chiamato anche asbesto.
A riportare questi dati è l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, cioè l’organizzazione nazionale asbesto, realtà che ormai da anni combatte la presenza di questo materiale nocivo, auspicando la diffusione di dati realistici e corretti sulle malattie e sulla mortalità.
A Tutt’oggi risulta che moltissime realtà costruite con l’amianto, resistono ancora alla distruzione.
Nel dopoguerra si fece un uso larghissimo di questo materiale, tant’è che intere fabbriche, palazzine e scuole ne registrano la presenza.
Servirebbe un’esatta mappatura di tutte queste realtà, poiché esistono solo dati parziali e comunque insufficienti ad affrontare il gravissimo problema nel suo complesso.

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