Con il ritorno del sole è fondamentale proteggere la pelle dai raggi UVA e UVB. La protezione solare è sempre stata un fattore inquinante per l’ambiente, ma è possibile evitarla.
La crema solare ha una data di scadenza e di solito dura tre anni dopo l’apertura. Anche se pensare alla tua pelle è essenziale, non dimenticare l’ambiente quando l’acquisti.

La protezione solare è infatti uno dei fattori che inquinano il pianeta, in particolare gli oceani, ma oggi esistono prodotti sempre più ecologici. Il dottor Ross Perry di Cosmedics ha spiegato:
“È importante utilizzare un SPF eco-responsabile perché le creme sono un fattore importante nell’inquinamento degli oceani: hanno un impatto sulle barriere coralline e sull’ecosistema. La più grande preoccupazione dell’SPF per il pianeta è l’inquinamento che provoca negli oceani e che colpisce l’ecosistema di questi ambienti fragili che sono già colpiti da altre fonti di inquinamento. È qui che possiamo iniziare a fare la differenza: utilizzando filtri solari che non contengono sostanze chimiche che influiscono sulla natura delicata delle barriere coralline“.
In modo concreto conviene in pratica guardare la composizione della crema e scegliere quella “che non contenga ossibenzone e octinoxate, noti per causare i maggiori danni sulle barriere coralline“, come spiega lo specialista.
Secondo l’esperto, dovresti applicare la protezione solare sul viso ogni giorno, soprattutto durante la primavera e l’estate e sulle altre parti del corpo esposte. Applicare il prodotto 15 minuti prima di uscire e riapplicare dopo ogni bagno.
“Dobbiamo indossare la protezione solare perché previene i segni dell’invecchiamento e le macchie solari e, soprattutto, il rischio di cancro della pelle. Tutti senza eccezioni, non applichiamo abbastanza protezione solare, quindi il mio altro consiglio è di applicarlo sempre più regolarmente per prevenire scottature e danni del sole sulla pelle. Chiaramente, se hai dei dubbi, metti un po’ di crema” ha spiegato.

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