L’ebola e la paura del contagio della malattia finirono lo scorso ottobre al centro di un’ordinanza di un sindaco leghista del comune di Padova. Un’ordinanza a cui, nel pomeriggio di ieri, ha posto fine il Tar del Veneto con una sonora bocciatura.
Il primo cittadino di Padova aveva messo nero su bianco, impegnando la polizia locale nell’attività di controllo, che gli immigrati trovati senza documenti sul territorio comunale avrebbero dovuto esibire un certificato medico per dimostrare di non essere affetti dal terribile virus.
La paura di restare contagiati dall’ebola non giustifica l’atto amministrativo del comune. Mentre le cronache locali rimandano questa notizia anche per oggi una giornata positiva per il medico italiano affetto dal virus.
Virus che l’operatore sanitario, in forza all’associazione non governativa di Gino Strada, ha contratto mentre svolgeva la sua professione in Sierra Leone. Uno dei paesi africani più colpiti insieme al Congo e alla Guinea.

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