Marlon Brando un nome un mito entrato nella storia del cinema e della recitazione, alti e bassi nella sua vita sia professionale che privata, ma sempre al massimo.
Brando inizia la sua carriera con il teatro, lui uno dei maggiori interpreti del metodo Stanislavskij, dell’immedesimazione più totale nel personaggio che bisogna interpretare, lancia un nuovo modo di recitare.
A 20 anni debutta a teatro a Broadway, poi passa al cinema negli anni 50 con la trasposizione di un’opera teatrale “Un tram che si chiama desiderio”, da allora diventa anche un’icona sexy del cinema mondiale, e fin dalla sua prima apparizione ad Hollywood arriva la nomination all’Oscar.
Un nuovo modo di recitare, lui, James Dean e pochi altri, insieme al regista Elia Kazan, le sue interpretazioni sono sempre immortali come in Sayonara che gli porta 10 nomination all’Oscar e una come miglior attore, senza dimenticare I giovani leoni, Fronte del Porto.
Non è baciato dalla fortuna nella vita privata, mentre alla fine degli anni 60 comincia il periodo negativo anche a livello professionale, diversi insuccessi come La Contessa di Hong Kong, oppure Riflessi in un occhio d’oro.
Negli anni 70 avvia un protesta contro Hollywood per come venivano trattati i nativi americani, riesce a risollevarsi professionalmente grazie ad alcune interpretazioni che resteranno nella storia del cinema come con Ultimo Tango a Parigi e Il Padrino.
Nonostante fosse ancora sulla soglia dei 50 anni, decise di invecchiare il personaggio del Padrino e recitare tra l’altro con due rotoli di cotone in bocca nelle guance, le ultime apparizioni saranno in Superman, Il boss e la matricola e infine nel 2001 con The Score.
Ma prima di lasciarci definitivamente, per le cattive condizioni di salute, gira alcune scene per il film Superman Returns, che sarà poi al cinema dal 2006.

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