Ogni settimana 12 giovani muoiono per morte cardiaca improvvisa
Secondo quanto riferisce il portale NewStatesMan si stima che uno su 300 della popolazione generale ha una condizione cardiaca di base che li predispone ad SCD, ovvero alla morte cardiaca improvvisa.
Il fenomeno della morte cardiaca improvvisa colpisce anche tantissimi atleti, nei giovani è un fenomeno tragico e scioccante, che uccide circa 12 persone di 35 anni (e anche meno) ogni settimana nel Regno Unito. Si stima che uno su 300 della popolazione generale ha una condizione cardiaca di base che li predispone a SCD. Con più di dieci milioni di persone in Europa che partecipano a sport amatoriali e non come maratone e gare di iron man.
Nella popolazione più giovane, la SCD, morte cardiaca improvvisa, si verifica a causa di cardiopatia strutturale, cardiomiopatia o disturbi elettrici del cuore. Nelle persone anziane, il rischio è principalmente dovuto alla malattia coronarica (attacchi di cuore). Fino all’80 per cento di SCD si verifica in persone che prima erano prive di sintomi.
Queste statistiche che fanno riflettere ci portano ad una curiosa domanda: ci viene costantemente detto che l’esercizio fisico fa bene, ma il risalto dato alla SCD in giovani in buona salute, quali reali dubbi fa nascere sulla pratica di sport amatoriali?
Di gran lunga, i benefici dell’esercizio fisico superano i rischi, ma la Società Europea di Cardiologia afferma che quattro ore alla settimana di sport di resistenza sono sufficienti per indurre cambiamenti elettrici e strutturali nel cuore, e raccomanda che chiunque desideri impegnarsi in più esercizio debba consultare un dottore in anticipo. L’impatto sul carico di lavoro del servizio sanitario nazionale, in particolare i medici di medicina generale, aumenterà se verranno seguite queste raccomandazioni.
La ricerca mostra che lo screening obbligatorio di tutti i giovani in Italia che hanno partecipato allo sport ha portato a una riduzione dell’89 per cento nella SCD, la morte cardiaca improvvisa. I sostenitori evidenziano l’impatto di SCD sulla società: sono giovani molto motivati, spesso raccolgono fondi per beneficenza.
Aneil Malhotra, docente presso il St George’s Hospital di Londra, ha condotto di recente uno studio che ha esaminato oltre 11.000 giocatori della Football Association di 16 anni per la SCD per un periodo di 20 anni. Tutti avevano dispositivi per la registrazione elettrica del cuore (ECG) e un’ecografia cardiaca (ecocardiogramma).
Ci sono stati otto decessi dovuti a SCD: sei si sono verificati a causa di malattie cardiache non rilevate da screening a 16 anni. Di conseguenza, la FA ha aumentato la frequenza di screening dei calciatori di età compresa tra 18, 20 e 25 anni. due morti erano in calciatori con cardiomiopatia che hanno giocato nonostante fosse stato consigliato di non farlo.
I critici dello screening sollevano diverse preoccupazioni: i risultati falsi positivi portano ad evitare inutilmente esercizio fisico e ad aumentare l’ansia per i giovani; l’incidenza complessiva di SCD è molto piccola; ed è costoso: il costo dello screening di oltre 11.000 calciatori era di 3 milioni di sterline, e non raccoglie tutti i casi.
Ma per un genitore che ha perso un bambino per morte cardiaca improvvisa, SCD, la risposta probabile che sia molto diversa da quelli che puntano il dito esclusivamente alle implicazioni legate al costo e al tempo per gli screening.

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