Abbiamo visto, in questi lunghissimi quaranta giorni di lockdown, che tutto sommato gli italiani si sono mostrati rispettosi e disciplinati, uscendo di casa nella stragrande maggioranza dei casi solo per comprovate esigenze di salute o necessità.
Naturalmente non sono mancati i furbetti, che sono stati prontamente scovati, sanzionati e rimandati a casa, ma non è andata così “bene” a chi invece la quarantena l’ha violata in Nigeria.
In Africa, infatti, non si sarebbe in grado di affrontare un’emergenza simile a quella vissuta dalla Lombardia, ed è per questo che i singoli stati sono severissimi con i trasgressori, che potrebbero portare a scoppi di focolai o comunque ampliarne la portata.
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In Nigeria, ad esempio, le misure messe in atto dall’esercito per far rispettare il lockdown hanno portato all’uccisione di 18 persone, più di quelle venute a mancare a causa del Covid-19.
L’allarme è stato lanciato dalla Commissione nazionale per i diritti umani: “Abbiamo ricevuto 105 denunce di incidenti e violazioni ad opera delle forze di sicurezza in 24 dei 36 Stati della Nigeria e ad Abuja. Inoltre ci sono otto incidenti documentati di uccisioni extragiudiziali che hanno causato 18 morti”.
