Pornografia, non si diventa ciechi ma stupidi

La pornografia è pressapoco vecchia come il mondo: da sempre gli uomini indugiano nell’ammirare donne disinibite e nel guardare cose che si ha timore o pudore di chiedere alla propria moglie o fidanzata.

Per scoraggiare queste abitudini le leggende metropolitane narravano che si diventasse ciechi, mentre oggi uno studio scientifico arriva a confermare che rischi per la salute ci sono, eccome.

I ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di Berlino hanno scoperto che chi consuma molto materiale pornografico avrebbe una diminuzione consistente di alcune aree del cervello, anche se non è stato ancora possibile stabilire una vera connessione causa-effetto, cioè che sia proprio la visione a causare la diminuzione della materia prima.

Lo studio è stato condotto su 64 uomini di età compresa tra i 21 e i 45 anni, che hanno consumato materiale pornografico in media 4 ore a settimana.
Per fortuna non tutti gli studiosi sono cosi pessimisti: se fatto con moderazione, non è poi così dannoso.

Pornografia, non si diventa ciechi ma stupidi

 

 

By Angela Buonuomo

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.

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