Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), noto anche come liquidazione o buonuscita, rappresenta una somma di denaro che spetta al lavoratore subordinato alla cessazione del rapporto di lavoro. Tale importo è una forma di accantonamento progressivo da parte del datore di lavoro durante l’intera durata del rapporto di lavoro e viene riconosciuto al termine del contratto, indipendentemente dalle ragioni che determinano la cessazione, che siano dimissioni, licenziamento o pensionamento.

Quando può essere richiesto il TFR?
La richiesta del TFR è regolamentata da specifiche condizioni e momenti legati alla conclusione del rapporto lavorativo o, in alcuni casi, alla necessità del lavoratore di accedere a parte della somma anticipatamente.
1. Cessazione del rapporto di lavoro
Il caso più comune in cui il lavoratore ha diritto a ricevere il TFR è alla cessazione del rapporto di lavoro. Ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile italiano, il TFR è dovuto quando si verifica la risoluzione del contratto di lavoro subordinato. Questo significa che il lavoratore ha diritto alla liquidazione sia in caso di licenziamento da parte del datore di lavoro, sia in caso di dimissioni volontarie del lavoratore, nonché al raggiungimento dell’età pensionabile.
È importante notare che il TFR non viene pagato immediatamente alla cessazione del rapporto, ma entro i termini previsti dal contratto collettivo di riferimento o dalla contrattazione aziendale. Se non è previsto un termine specifico, di solito si considera un periodo di 30-45 giorni dalla fine del rapporto di lavoro.
2. Richiesta di anticipo del TFR
In determinate situazioni, il lavoratore può richiedere un anticipo sul TFR anche prima della cessazione del rapporto di lavoro. L’art. 2120 del Codice Civile regola anche questa possibilità, specificando che è possibile ottenere un anticipo fino al 70% del TFR maturato, purché siano soddisfatte alcune condizioni fondamentali:
- Anzianità lavorativa: il lavoratore deve avere almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro;
- Motivi specifici: l’anticipo può essere richiesto per ragioni ben precise, come l’acquisto della prima casa per sé o per i figli, oppure per affrontare spese sanitarie straordinarie per sé o per i familiari a carico.
Questa richiesta di anticipo non è automatica: il datore di lavoro può concedere l’anticipo solo nei limiti del 10% degli aventi diritto in azienda e comunque non oltre il 4% del numero totale dei dipendenti.
3. Trasferimento del TFR a forme di previdenza complementare
A partire dalla riforma del sistema pensionistico italiano avvenuta nel 2007, i lavoratori hanno la possibilità di destinare il proprio TFR a fondi pensione o a altre forme di previdenza complementare. Questa scelta deve essere effettuata entro sei mesi dall’assunzione, e se il lavoratore non esprime alcuna preferenza, il TFR sarà versato in automatico in un fondo di previdenza collettivo scelto dal datore di lavoro o dalla contrattazione collettiva.
Se il lavoratore sceglie di trasferire il TFR a un fondo pensione, egli non potrà più richiedere l’anticipo di quanto maturato, ad eccezione di particolari casi previsti dai regolamenti del fondo stesso. Tuttavia, al termine del rapporto di lavoro, il lavoratore riceverà il capitale accumulato nel fondo, il quale può avere anche una rendita aggiuntiva in base ai rendimenti ottenuti dal fondo.
4. Cessazione anticipata per giusta causa o giustificato motivo
Nel caso di cessazione anticipata del rapporto di lavoro per giusta causa o giustificato motivo, il lavoratore ha comunque diritto al TFR. La giusta causa implica una grave mancanza da parte del datore di lavoro o del lavoratore che rende impossibile la prosecuzione del rapporto, mentre il giustificato motivo riguarda ragioni più generali legate all’organizzazione aziendale o alle condizioni del lavoratore. Anche in questi casi, il diritto al TFR è garantito ai sensi dell’art. 2118 del Codice Civile.
5. TFR e fallimento dell’azienda
Un’altra situazione particolare riguarda il caso in cui l’azienda fallisca o venga sottoposta a procedure concorsuali. In tali circostanze, il lavoratore ha comunque diritto a ricevere il TFR, ma i tempi possono essere più lunghi, poiché il pagamento potrebbe dipendere dalle liquidazioni derivanti dalla procedura fallimentare. In tal caso, il Fondo di Garanzia dell’INPS può intervenire a tutela del lavoratore, garantendo il pagamento del TFR e degli ultimi stipendi arretrati entro certi limiti.
6. Accordi collettivi e regolamenti aziendali
Oltre a quanto previsto dalla legge, il TFR può essere regolamentato anche da contratti collettivi o da regolamenti interni aziendali che possono prevedere modalità di erogazione diverse o più favorevoli per il lavoratore. Ad esempio, alcuni contratti collettivi possono prevedere termini più brevi per il pagamento del TFR o la possibilità di ottenere anticipi anche per motivi non previsti dalla normativa generale.
Come viene calcolato il TFR?
Il TFR si calcola in base all’accantonamento annuo pari a una quota dell’importo della retribuzione lorda percepita durante l’anno. In particolare, si prende in considerazione l’importo lordo annuale del lavoratore diviso per 13,5. A tale cifra vanno aggiunte le rivalutazioni annuali stabilite in base all’inflazione e ad altri parametri economici fissati dalla legge.
Conclusione
Il Trattamento di Fine Rapporto rappresenta una forma di tutela economica per il lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro, garantendo una liquidazione proporzionata agli anni di servizio prestati. Le modalità e i tempi di richiesta e pagamento del TFR variano in base alle circostanze della cessazione e alle eventuali specifiche disposizioni contrattuali o aziendali. Tuttavia, è sempre necessario considerare attentamente le disposizioni legali e contrattuali vigenti per evitare controversie e ottenere quanto spetta di diritto.

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.