Domenica l’astronauta di origini trentine spiccherà il volo tra le stelle a bordo della navicella Soyuz. Da Malè, in provincia di Trento, dove è cresciuta allo spazio. La trentasettenne Samantha Cristoforetti, è pronta per il grande volo. Una passione che poi è diventata lavoro, incominciata da bambina quando si incantava a guardare le stelle. Tanto studio e tanti sforzi ricompensati con questa missione che la farà essere la prima donna italiana nello spazio.
Il capitano Samantha Cristoforetti, ingegnere dei sistemi e copilota, nella fase di lancio e avvicinamento alla Stazione, supporterà il comandante russo, Anton Shkaplerov.
Samantha, formatasi all’Accademia Areonautica di Pozzuoli, resterà tra le stelle per sei mesi. Nello spazio si occuperà di tutta una serie di esperimenti di fisiologia umana, di analisi biologiche e di stampa di oggetti 3D in assenza di peso. Quest’ultima missione darà la possibilità di sperimentare la stampa di pezzi di ricambio per la stazione, così da evitare le spedizioni dalla terra.

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