Un recente studio condotto da scienziati della NASA e dell’Università dell’Arizona ha rivelato una scoperta sorprendente: sotto la crosta della Luna si trova uno strato di melma a bassa viscosità che si muove costantemente tra il mantello roccioso e il nucleo metallico del satellite. Questo strato, che potrebbe assomigliare al magma, sale e scende sotto la superficie, influenzato dalla gravità della Terra e del Sole, simile alle maree terrestri.
Le maree lunari: un fenomeno poco conosciuto
La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica AGU Advances, è il primo studio a documentare i cambiamenti gravitazionali annuali della Luna causati dalle maree lunari. I ricercatori hanno evidenziato che la gravità della Terra e del Sole esercita una forza che provoca il sollevamento e l’abbassamento della superficie lunare, proprio come la Luna genera le maree negli oceani terrestri.
Secondo i dati raccolti, il movimento di questo strato di melma è fondamentale per comprendere la composizione interna della Luna, confermando teorie scientifiche avanzate negli ultimi decenni. Tuttavia, questa scoperta solleva nuovi interrogativi: come si è formato questo strato semiliquido? Qual è la sua composizione esatta? E soprattutto, cosa mantiene questo materiale sufficientemente caldo da rimanere flessibile?
Analisi dei dati da missioni spaziali
Per raggiungere queste conclusioni, gli scienziati hanno utilizzato dati provenienti da missioni spaziali come il Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) e il Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. Questi strumenti hanno permesso di misurare con precisione le variazioni gravitazionali della Luna e di effettuare una sorveglianza generale della sua superficie. I dati hanno confermato la presenza di una “fusione parziale” sotto il mantello lunare, composta da minerali come il silicato di magnesio, ferro e pirosseno.
Come spiegato nello studio, solo modelli che includono uno strato morbido e parzialmente fuso nel mantello inferiore della Luna corrispondono alle misurazioni effettuate. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che questo strato semiliquido deve essere mantenuto caldo per rimanere attivo e malleabile, il che pone una domanda fondamentale: cosa mantiene la Luna abbastanza calda al suo interno da consentire la presenza di uno strato così dinamico?
Implicazioni future
Questa scoperta apre la strada a nuove teorie sull’evoluzione geologica della Luna. Gli scienziati ora devono approfondire le ricerche per comprendere quali processi interni mantengano attivo questo strato parzialmente fuso e come influisca sull’evoluzione termica del satellite. Come indicato nello studio, “l’esistenza di questa zona ha profonde implicazioni sullo stato termico e sull’evoluzione della Luna”, sollevando nuove ipotesi che potrebbero cambiare la nostra comprensione del passato geologico lunare.
Nonostante molte domande restino senza risposta, queste ricerche rappresentano un importante passo avanti nella comprensione del nostro satellite naturale. Le nuove scoperte potrebbero portare a ulteriori rivelazioni sulla geologia lunare, gettando luce su un mondo ancora in gran parte inesplorato.
FAQ
- Cos’è lo strato di melma scoperto sotto la Luna? Si tratta di uno strato a bassa viscosità che si trova tra il mantello e il nucleo della Luna, in grado di muoversi sotto l’influenza della gravità terrestre e solare.
- Qual è l’importanza di questa scoperta? La scoperta conferma teorie sulla composizione interna della Luna e apre nuove domande sui processi che mantengono questo strato attivo.
- Quali strumenti hanno usato i ricercatori per questa scoperta? Gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti dalle missioni GRAIL e Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA per misurare i movimenti di marea sulla Luna.