Sono sempre di più gli uomini che, spinti da diversi motivi, decidono di ricorrere ad un delicato intervento chirurgico per ingrandire e allungare il proprio pene. Interventi molto delicati ma sempre più richiesti tanto che, rispetto al 2014, sono stati circa il 20% in più gli interventi effettuati. Sulla questione si è espresso Giovanni Alei, direttore del Centro di chirurgia genitale maschile del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società Italiana di Chirurgia Genitale Maschile.
Quest’ultimo ha nello specifico dichiarato “Viene adottata la metodica che prevede l’inserimento di un distanziatore in silicone fra pube e base del pene, che ben si adatta alle caratteristiche anatomiche del paziente. Per l’ingrandimento, il problema riscontrato nelle tecniche tradizionali è legato al grasso utilizzato. I pazienti in questo caso avvertono la sensazione di avere una sorta di strato di gommapiuma, tra la cute e i corpi cavernosi. Al Policlinico si è cominciato ad usare invece il derma umano e suino liofilizzati ottenendo ottimi risultati. Le tecniche più attuali, consentono aumenti di dimensione intorno al 25-30%, restituendo sicurezza per intraprendere una vita di relazione normale”.
Che sia un rapporto d’amore in crisi oppure semplicemente per aumentare quella che è la propria autostima, possono essere svariati e di diversa natura i motivi che spingono un uomo a sottoporsi ad un intervento del genere ma ciò che è chiaro è che, dall’inizio di quest’anno, sono già stati effettuati 500 interventi chirurgici.