La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza depositata nella giornata di giovedì il cui relatore è il Giudice Silvana Sciarra, nella quale si boccia il blocco della perequazione.
La rivalutazione per l’inflazione introdotta col decreto Salva-Italia del Governo Monti nel 2011 viene bocciata.
Le disposizione dette “legge Fornero” sono state contestate perché venivano bloccati gli aumenti di tutti i trattamenti più ricchi.
Secondo i supremi giudici «l’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio».
Sei milioni di pensionati sono interessati al blocco dell’adeguamento delle pensioni mentre dall’altro lato c’è un deficit per le casse dello Stato.Le fonti ci dicono che il deficit va dai cinque ai quasi 10 miliardi di euro.
Secondo i sindacati uno studio sull’argomento ha definito la platea di pensionati interessanti nei numeri pari a 5,5 milioni di persone.

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