Federico Faggin, uno dei tanti “cervelli” italiani che è fuggito all’estero per poter dimostrare il suo valore è stato uno degli ospiti dell’ “Adriano Olivetti Day” e su questo fenomeno della “fuga di cervelli” ha detto la sua: “Lasciamo che i cervelli fuggano dall’Italia e vadano a imparare dove più possono le cose che in Italia non possono imparare. Solo così potranno tornare e restituire al nostro sistema la spinta innovativa indispensabile “.
Il fisico, inventore e imprenditore di origini venete è emigrato negli anni settanta nella Silicon Valley, può essere considerato tra i padri della rivoluzione informatica e tra gli inventori del microchip. Nel 2010, questo “cervello in fuga” made in Italy ha ricevuto dalle mani del Presidente Obama la Medaglia per la Tecnologia e l’Innovazione, che è la massima onorificenza assegnata negli Sati Uniti a coloro che danno il loro contributo ai progressi nel campo tecnologico.
Il genio della tecnologia ha proseguito la sua “chiacchierata” parlando delle politiche attuate in Cina per quanto concerne la fuga di cervelli: “Oltre mezzo milione di cinesi, manager, scienziati, tecnici, veri cervelli in fuga, sono rientrati in patria richiamati a condizioni equivalenti di quanto avevano all’estero, per fare decollare il loro paese e i risultati si sono visti. Perciò dico che se l’Italia vuole riportare in patria i suoi giovani talenti all’estero dovrebbe prima di tutto preoccuparsi di creare le condizioni, solo così si potrebbe far ripartire il paese”