Il primissimo SMS ha compiuto la bellezza di 30 anni, essendo stato inviato nel 1992.
Il 3 dicembre 1992 l’operatore Vodafone trasmetteva il primo messaggio mobile della storia: “Buon Natale“. Trent’anni dopo, gli SMS possono sembrare superati dai sistemi di messaggistica online, ma equipaggiano ancora i telefoni cellulari di tutto il mondo.
“Merry Christmas” è il messaggio inviato dall’ingegnere britannico Neil Papworth il 3 dicembre 1992 tramite l’operatore telefonico Vodafone. Nacque il primissimo servizio di messaggistica breve, o SMS, sistema di messaggistica da cellulare a cellulare.

Limitato a 160 caratteri, il protocollo SMS imponeva inizialmente una scrittura minimalista con un’ortografia discutibile, accompagnata da una valanga di segni di punteggiatura per accentuare il contenuto dei messaggi.
Questo nuovo modo di comunicare ha subito conquistato miliardi di utenti in tutto il mondo. Da servizio a pagamento a 15 centesimi di euro a messaggio, gli SMS sono stati poi integrati in pacchetti di telecomunicazione illimitati.
SMS superato dalle app di messaggistica
Negli anni 2010, i servizi di messaggistica online come WhatsApp, Messenger o anche Telegram, che consentono di evitare le tariffe di roaming applicate agli SMS inviati all’estero, hanno finito per renderne obsoleto l’utilizzo.
Tuttavia, questo calo deve essere messo in prospettiva: 200.000 SMS vengono inviati ogni secondo in tutto il mondo, ovvero 6.100 miliardi di messaggi brevi inviati quest’anno. Il vecchio servizio di messaggi brevi tiene il passo e tutti i telefoni realizzati, indipendentemente dal modello.
L’SMS si è reso indispensabile, in particolare come strumento di verifica dell’identità e della sicurezza. Possono così fornire l’accesso al proprio conto bancario, confermare la ricezione di un pacco, consultare l’esito di un test Covid o addirittura ricevere un avviso direttamente sul proprio cellulare in caso di calamità naturale, industriale o sanitaria.

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